Si è appena concluso il primo anno di offseason del progetto HAP…
Quanto e in quali aspetti incide la preparazione fisica sul risultato finale nel breve e nel lungo periodo della carriera di un atleta?
Nel nostro modello ideale, la preparazione fisica di squadra dovrebbe limitarsi a lavori di “condizionamento” sport specifici.
In ottica longevità e prevenzione infortuni il singolo giocatore dovrebbe integrare con un lavoro di preparazione fisica “globale/generale/compensativa” individualizzato con un preparatore “personale”.
I programmi di “attivazione” pre gara/allenamento rientrerebbero così in un programma individualizzato predisposto dal preparatore fisico “personale”.
Per quanto riguarda gli sport individuali il discorso è leggermente diverso in quanto il “conditioning” è svolto principalmente dall’allenatore, ma viene spesso affiancato da figure definite “strength coach” o simili per i quali valgono considerazioni simili a quelle fatte sopra…
Tra i primi giocatori di basket ad affidarsi a Paolo Berlanda per la “preparazione generale in offseason” è stato Giovanni Basso. Non si è limitato a lavorare sodo… Dopo aver capito quale era la sua strada “universitaria” si è iscritto a Scienze Motorie, ma non si sta limitando a studiare “solo”…
Quest’inverno chiama Paolo Berlanda e gli espone la sua idea: affiancare alla “preparazione generale” svolta, ormai da anni con diversi atleti di vari sport in offseason a Potential Lab, un lavoro specifico in campo da basket coinvolgendo il preparatore e amico comune Matteo Saoncella…
Nasce così il progetto @Hypeathletesprogram ora nel pieno della programmazione con Giovanni Vildera, Riccardo Rossato, Francesco Paolin, Luca Toniato, Jacopo Vedovato oltre a Giovanni stesso.
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