L’esercizio fisico e più in generale l’attività motoria produce effetti simili a quelli di un farmaco su patologie e alterazioni di vario tipo, essenzialmente per un motivo: ci ostiniamo a vivere una vita contro la nostra stessa natura immobilizzandoci davanti a schermi, svolgendo i nostri incontri da seduti, fuggendo da ogni forma di fatica fisica, attribuendo proprietà positive a tutto ciò che ci “facilita” la vita, la quotidianità, riducendo il movimento, in certi casi addirittura a qualche centinaia di passi al giorno.
Ci siamo evoluti come esseri viventi che per sopravvivere necessitano di muoversi: questa è la nostra natura. Più conduciamo una vita sedentaria e più ci autoinfliggiamo una violenza che provocherà progressivamente effetti sia sulla mente che sul corpo.
Effetti sulla mente: è relativamente facile trovare dei surrogati (anche attraverso il cibo amplificando i danni) che possono “funzionare” nel breve pariodo, ma prima o poi produrranno effetti su autostima, forza di volontà, noia, qualità del sonno, gestione dello stress, abbassamento dell qualità della sfera sessuale, ecc.
Effetti sul corpo: debolezza, dolori ricorrenti e/o cronici senza causa organica, abbassamento della qualità della sfera sessuale, induzione o facilitazione delle cosiddette patologie non trasmissibili multifattoriali (malattie cardiovascolari, cancro, diabete, patologie autoimmuni e neurodegenerative…), invecchiamento precoce e vecchiaia non in salute o patologica…
In questo contesto trova terreno fertile un atteggiamento di ricerca della “pillola magica” (senza o con poca fatica) che non necessariamente porta all’utilizzo di farmaci, che fortunatamente necessitano almeno in parte della prescrizione medica.
Non di rado purtroppo, questa ricerca incrocia pratiche, senza alcun fondamento scientifico, che il più delle volte utilizzano come principale se non unico mezzo “risolutivo” l’effetto placebo. Ovviamente in un contesto come quello descritto in questo post, l’effetto placebo può produrre effetti benefici tangibili (in particolare su dolore ed umore), ma solo nel breve periodo e spesso con costi non indifferenti.
Sia come chinesiologo che come biologo nutrizionista, metto a disposizione le mie competenze per facilitare un processo di cambiamento, ma il protagonista del cambiamento in primis mentale, deve essere la persona e uno degli ingredienti non può non essere la fatica sia fisica che mentale…
L’esercizio fisico e il movimento sono molto più che medicine, i benefici vanno molto oltre a quelli di un farmaco e hanno effetti collaterali nulli, se nella “giusta dose”