L’educazione alimentare in età pediatrica è un pilastro essenziale per promuovere la salute e il benessere delle nuove generazioni.
Durante l’infanzia e l’adolescenza si gettano le basi delle abitudini alimentari che potranno influenzare lo stato di salute in età adulta, le abitudini al gusto e il rapporto con il cibo, rendendo fondamentale un approccio consapevole e scientificamente supportato.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un’alimentazione equilibrata nei primi anni di vita gioca un ruolo chiave nella prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, come obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari che stanno caratterizzando la nostra epoca.
Il ruolo della famiglia e di un ambiente positivo
Il primo passo verso un’educazione alimentare efficace consiste nell’instaurare un rapporto positivo con il cibo fin dai primi anni di vita.
Questo rapporto si sviluppa attraverso un ambiente familiare aperto alla curiosità e all’imitazione in cui i genitori sono i principali modelli di riferimento: il loro atteggiamento nei confronti del cibo e le scelte alimentari quotidiane influenzano profondamente i comportamenti dei bambini.

I bambini sono dei grandi osservatori, anche a tavola.
I primi approcci con il cibo sono caratterizzati da grande curiosità, arriva un momento in cui si dimostrano davvero “pronti” ad esplorare il cibo: fremono quando si trovano vicini alla mamma che porta alla bocca un pezzetto del suo pasto e difatti le loro funzioni motorie sono pronte, la fase orale è nel suo pieno e la conoscenza avviene proprio attraverso l’assaggio.
Il cibo non è ancora alimento per il bambino, ma quando – in qualche modo – arriva alla bocca ecco che entra nella dimensione del gusto, come se si adentrasse in un viaggio attraverso una galassia sconosciuta.
Ecco che quello che viene proposto dai genitori dovrà passare per forza attraverso una scelta adulta e una ricerca degli alimenti adatti.
Per semplificare: non posso certo offrire pasta alla carbonara o la caponata di verdure!
Ma posso offfrire (a step e con tagli sicuri a portata di bambino) l’uovo, le varie verdure, la pasta e così via, nella loro versione più semplice e autentica.
Di fatto il percorso di divezzamento e quindi dell’inserimento del cibo nell’alimentazione dei bambini potrebbe essere un’ottima strategia di rieducazione alimentare per gli stessi genitori.
Gli unici due ingredienti? Varietà e pazienza
Un aspetto cruciale dell’educazione alimentare in età pediatrica è rappresentato dall’introduzione precoce di una buona varietà di alimenti nutrienti.
Le raccomandazioni della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) sottolineano l’importanza di un’alimentazione complementare equilibrata nei primi anni di vita, in cui si introducono gradualmente nuovi sapori e consistenze.
Questa fase non solo contribuisce allo sviluppo del gusto, ma è anche un’opportunità per prevenire eventuali preferenze alimentari ristrette e selettive che si possono manifestare in futuro, spesso associate a carenze nutrizionali.
E’ da precisare però che la selettività alimentare è un fenomeno comune nell’infanzia, che si manifesta con il rifiuto di determinati cibi o l’accettazione limitata di un insieme ristretto di alimenti.
Sebbene possa essere fonte di apprensione per i genitori, questa fase è considerata una tappa normale dello sviluppo e ha radici biologiche e psicologiche ben documentate.
La comprensione di questo comportamento e l’aiuto esterno di un nutrizionista nell’adozione di strategie adeguate possono aiutare le famiglie a gestire la situazione con maggiore serenità.
Oltre alla varietà, è importante osservare e rispettare i segni che ci rimandano i bambini rispetto alla loro capacità di autoregolazione dell’appetito: i bambini sono naturalmente capaci di autoregolarsi in base alle loro dal momento che i meccanismi di fame e sazietà sono ben coordinati.
Certo ci vuole pazienza (a volte tanta) perchè è un percorso di scoperta, i nostri tempi adulti possono non coincidere con i tempi di un bambino/a che sta sperimentando e conoscendo il mondo anche attraverso il cibo.
Tuttavia anche inviti apparentemente innocui come l’insistere a finire tutto ciò che è nel piatto o l’uso di premi alimentari per incentivare determinati comportamenti (“mangia tutto così poi…”) possono interferire con questa capacità, portando quantomeno ad una disregolazione della fame e della sazietà fino ad un rischio maggiore di sovrappeso e obesità.
Zuccheri e alimenti ultraprocessati: meglio fare attenzione
Un altro tema cruciale è la gestione del consumo di zuccheri semplici e alimenti ultraprocessati.
L’OMS raccomanda di limitare l’apporto di zuccheri liberi a meno del 10% dell’apporto calorico giornaliero totale, evidenziandola responsabilità di diete ricche di zuccheri nel promuovere l’obesità infantile e la carie dentale.
È quindi fondamentale abituare i bambini a preferire cibi non zuccherati o con zuccheri naturali, come frutta fresca, rispetto a snack industriali.
Far toccare il cibo e maneggiarlo, sperimentare consistenze e a seconda dell’età del bambino anche scegliere al supermercato, tagliare e sbucciare in sicurezza, preparare assieme i pasti , sono tutte azioni che costruiscono il tesoro della consapevolezza.
Queste esperienze non solo favoriscono un rapporto positivo con il cibo, ma aiutano anche a sviluppare competenze pratiche che saranno utili per tutta la vita.
La scuola può essere un’alleata
L’educazione alimentare dei bambini non si limita all’ambito familiare, ma deve essere integrata in un contesto più ampio, come la scuola e la comunità.
I programmi scolastici che promuovono l’educazione nutrizionale e l’attività fisica hanno dimostrato di avere un impatto positivo non solo sulle conoscenze alimentari, ma anche sulle abitudini di consumo e sul livello di attività motoria dei bambini.
Iniziative come gli school gardens – orti scolastici sono strumenti educativi efficaci che insegnano ai bambini il valore del cibo e il rispetto per l’ambiente, creando al contempo un collegamento diretto tra la terra e il piatto. Queste esperienze pratiche aiutano i bambini a comprendere da dove proviene il cibo e quanto lavoro sia necessario per produrlo, promuovendo ancora una volta un approccio più consapevole e sostenibile all’alimentazione.
Una sfida contemporanea: schermi e pubblicità
Infine, è importante ricordare che l’educazione alimentare rivolta ai bambini deve considerare le sfide contemporanee come l’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi e l’esposizione a pubblicità martellanti di cibi tanto invitanti quanto poco sani.
Studi recenti hanno evidenziato il legame tra l’esposizione alla pubblicità di alimenti ad alto contenuto calorico e lo sviluppo di preferenze alimentari non salutari.
Un’educazione critica e una regolamentazione efficace del marketing alimentare rivolto ai bambini sono strumenti estremamente necessari per contrastare queste influenze e i genitori possono giocare un ruolo attivo in questo processo, insegnando ai bambini a riconoscere le strategie pubblicitarie e a fare assieme a loro scelte alimentari informate.

In conclusione, l’educazione alimentare in età pediatrica è una responsabilità che va condivisa tra famiglia, scuola e società in generale.
Un approccio integrato, basato su evidenze scientifiche e supportato da politiche pubbliche adeguate, può e deve contribuire a formare generazioni più consapevoli, sane e resilienti.
Investire nell’educazione alimentare oggi significa garantire un futuro più salutare per i bambini di oggi e per gli adulti di domani, e può essere il momento ideale per i genitori di investire su sè stessi.
Se desideri approfondire come applicare questi principi nella tua famiglia o nella tua comunità, insieme possiamo costruire un percorso su misura per le tue esigenze, aiutando i più piccoli a sviluppare un rapporto sano e positivo con il cibo.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)